Facciamo qualcosa per la musica dal vivo
Lo scorso anno il CPM ha formato i ragazzi dell’Accademia di S. Remo. Molti mi hanno chiesto cosa fare per farsi ascoltare dal vivo, specie chi ha un progetto artistico non ancora pubblicato.
E’ un problema. Perché per chi non ha nulla di inciso, non ha un agente, un’etichetta che supporta la promozione, se non si ha già un pubblico che segue, come si fa a organizzare momenti in cui chi ha qualcosa da dire possa trovarsi davanti un pubblico che lo ascolta?
Un idea ce l’ho e sono sicuro che, se siamo in tanti a supportarla, qualcosa si riesce a fare.
Oggi la musica dal vivo, non intesa come concerti in grandi spazi, ma la musica nei locali, e perché no nei bar o negli spazi di ritrovo, è pesantemente disincentivata dalle tasse. Il gestore per ogni esibizione oltre ai pochi soldi che dà a chi suona (sia esso un One band Man, un duo ecc…) deve infatti chiedere il permesso, pagare la Siae, far compilare il borderò. Insomma si fa carico di una serie di balzelli in danaro e di complicazioni burocratiche che disincentivano di fatto l’esibizione live.
Non trovate giusto che chi ha un suo progetto originale non ancora pubblicato, possa suonare a scopo promozionale, senza dover costringere il proprietario a pagare?
Sarebbe un incentivo per tanti ragazzi che troverebbero un primo vero momento per confrontarsi col pubblico, per mettersi alla prova e i locali possono offrire un’opportunità senza dover sborsare un euro. Poi chi è bravo…
Fatemi sapere cosa ne pensate. Quando saremo in tanti mi impegnerò a muovere le giuste pedine per arrivare ad un risultato positivo.