Il Finale di Potenza

La settimana scorsa abbiamo visto da vicino il Preamplificatore, ora che il nostro suono è stato vestito, passerà attraverso il secondo stadio dell’amplificatore: il Finale di Potenza.
Il Finale di Potenza di fatto aumenta il segnale preamplificato, a tal punto da poter muovere fisicamente i coni della cassa avanti ed indietro, producendo uno spostamento d’aria.
Esistono due tipi di Finale di Potenza, quello valvolare e quello a transistor.
Di solito il finale valvolare suona meglio di quello a transistor, grazie alla compressione delle valvole che regalano al suono molte armoniche ed una dinamica che favorisce l’espressività del tocco.
I finali a transistor però hanno altre qualità che spesso vengono prese in considerazione a discapito della qualità sonora. Genericamente i finali a transistor costano e pesano di meno, occupano meno spazio e rispetto alle valvole richiedono poca manutenzione, quindi meno spese di mantenimento.
Un’altra grande qualità del transistor è che suona uguale a qualsiasi volume, mi spiego meglio. La valvola per rendere al meglio ha bisogno di lavorare al massimo delle sue

prestazioni, ha bisogno di essere spinta, come un buon motore. Più le spingiamo e più arriviamo a quel punto che la valvola, lavorando al massimo, comprime leggermente il suono. Ecco che abbiamo raggiunto il livello ottimale. A parità di spinta però aumenta anche il volume, questo significa che per far suonare bene un finale valvolare lo dobbiamo spingere ad un volume bello alto e non sempre ci è possibile farlo a seconda del posto in cui ci troviamo.
Se siamo ad esempio a casa, in sala prove o in un piccolo palco non potremmo mai avere un finale valvolare spinto a manetta perché uccideremmo tutti quanti.

Il valore aggiunto ed anche sacro per i nostri timpani del transistor è che pur non suonando qualitativamente bene come il valvolare, sia che lo mettiamo a 10 o a 1 di volume comunque suona uguale.
Capite che per studiare in casa o suonare in sala prove, il transistor è vincente.
Fortunatamente nell’ultimo decennio la tecnologia ha fatto degli ottimi passi avanti e ci ha fornito degli amplificatori valvolari che possono essere splittati da 100w a 50w ed ultimamente anche da 50w a 25w fino a 5w; anche le dimensioni sono drasticamente ridotte.
Quindi si può dire che la battaglia fra valvolare e transistor sia sempre aperta.
Per quanto riguarda i finali valvolari di solito montano due tipi di valvole:
Le 6L6 che nell’immaginario collettivo appartengono a marchi tipo Fender, Gibson e Ampeg e le EL34 che appartengono più a marchi come Marshall.

Sui tipi di valvole apriremo un thread in più, dato che è un argomento che richiede molta attenzione. Diciamo che per adesso l’invito è quello di avere una panoramica sulla costruzione del finale.
Nel prossimo ed ultimo capitolo della nostra panoramica sull’amplificatore, affronteremo la questione degli “ohm” e del cablaggio con vari tipi di casse e coni. Più dei cenni sulla microfonazione.
[Il Finale di Potenza – Articolo di Marco Mariani]